Operazione 'Hermes': 3 imprese 'evasori totali' nel mirino della GdF, sequestrati beni e valori per 470.000 euro

guardia di finanza di ascoli piceno 2' di lettura 09/12/2016 - Il personale del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, al termine dell’indagine di polizia economica e finanziaria (operazione Hermes), ha sequestrato beni e valori per complessivi 470.000 euro.

L’operazione Hermes, che aveva portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di 12 persone (S.M., 43enne residente ad Alba Adriatica (TE); C.A., 41enne residente a Giulianova (TE); R.I., 46enne residente a Roseto degli Abruzzi (TE); G.L., 50enne residente a Roseto degli Abruzzi (TE); B.G., 66enne residente a Fermo; C.M., 43enne residente a Macerata; D.C.L., 57enne residente a Montefiore dell’Aso (AP); C.F., 49enne residente a San Benedetto del Tronto (AP); L.C., 55enne residente a Fermo; T.B., 29enne residente ad Alba Adriatica (TE); C.G., 43enne residente a Monteprandone (AP); e B.L., 39enne residente a Perugia) per i reati di “Omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi” e “Occultamento o distruzione delle scritture contabili”, ha permesso alle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Ascoli Piceno di risalire a 3 società da questi gestite risultate ‘Evasori totali’.

In particolare, attraverso l’esecuzione di specifiche indagini finanziarie, supportate da una serie di capillari riscontri effettuati presso altri soggetti operanti nelle Marche, in Abruzzo e in Umbria, i militari hanno ricostruito ciò che effettivamente era stato attuato negli anni attraverso la gestione “occulta” delle 3 imprese, costituite ufficialmente nelle province di Ascoli Piceno, Teramo e Perugia, ma, di fatto, tutte operanti nel sambenedettese, e che, una volta conseguiti gli scopi per cui erano state costituite, erano state riversate nelle mani dei classici “prestanome”, così da confondere le effettive soggettive responsabilità di chi, nelle pregresse gestioni, aveva avuto un ruolo attivo nell’attività finalizzata ad accumulare patrimoni illeciti consistenti.

Pertanto, sulla base di quanto appurato nel corso delle indagini, il Procuratore Capo della Repubblica di Ascoli Piceno Michele Renzo e il Sostituto Procuratore della Repubblica Umberto Monti hanno chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Ascoli Piceno l’emissione del ‘Decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche “per equivalente”’.

Così, venerdì, gli stessi militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Ascoli Piceno hanno dato immediata esecuzione al provvedimento, grazie al quale sono stati sequestrati beni per complessivi 470.000 euro, rappresentati da sei immobili ad uso abitativo situati nelle province di Ascoli Piceno e di Teramo e da 29 rapporti di conto corrente, depositi e titoli, individuati presso Istituti di credito di Ascoli Piceno, Teramo, Fermo e Milano.






Questo è un articolo pubblicato il 09-12-2016 alle 18:10 sul giornale del 10 dicembre 2016 - 728 letture

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